Commedia in tre atti
Testo con foto bianco/nero e videocassetta
pp.56 cm 13 x cm. 21 - Prezzo di copertina: € 21,00
Data di pubblicazione, Storo 1995, a cura di Gianni Poletti.
Questa è la seconda commedia scritta da Nino Scaglia. E’ stata composta nell’autunno del 1978 e l’inverno successivo è stata messa in scena con la regia dell’Autore.
Dalla prima rappresentazione sono passati molti anni e alcune cose sono cambiate. Anzitutto l’Autore è intervenuto sulla commedia originale togliendo le parti cantate e il coro. In secondo luogo, c’è una situazione diversa rispetto al 1978. Si è, infatti, fatto ancora più lungo il periodo che ci separa da quella Storo tutta contadina che è definitivamente tramontata tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Molti giovani di oggi non hanno conosciuto quella società, ma è di quella Storo tutta odor di fieno e di stalla che è ambientata “Chechì portom pasiensa”.Il racconto si collega direttamente alla storia narrata da “Anda me ca comando mi”. “A casa mia comando io” strillava il vecchio Chechì, ma i fatti, uno dopo l’altro gli davano torto. Lui voleva sposare la figlia Maria al Dorì de Bariocane, un giovane laborioso del paese, ma Maria era già innamorata – e incinta – di uno spiantato napoletano, Pucci, che alla fine è riuscita a sposare.
“Chechì portom pasiensa” riprende la vicenda otto anni dopo. Nuove vicissitudini interesseranno ancora la casa e la famiglia di Chechì.
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